È strano pensare che a Luglio non ci conoscevamo ancora… (Marzo 2022)

 Quest’estate avevo tanta voglia di immaginare un inverno speso ancora a veleggiare. La mitica Titti era ormeggiata placidamente a Gaeta, pronta alle sue prodezze estive, ma sapevo che se non mi fossi mossa in tempo avrebbe passato l’inverno da sola, ferma e triste.
Per fortuna proprio in quei giorni mi invitano su Facebook a far parte di un nuovo gruppo: Mujeres in Mare – creato da Ludovica che, non lo sapevo ancora, sarebbe diventata la nostra mitica prodiera.
M’è parso un segno del destino! Così preso un po’ di coraggio scrivo un post “qualcuna interessata a fare l’invernale? Mettiamo su un equipaggio femminile!” Alla velocità della luce cominciano a piovere risposte. Il weekend dopo, sconfiggendo un po’ di timidezza, ci incontriamo a Gaeta. Le prime sono Ludovica, Caterina, Irene, Ivonne, Claudia, Valentina Mirella. Presto il cerchio si allarga e ci raggiungono Sara, Valeria, Susanna, Dalila, Lidia, Simona e tante altre ragazze con cui siamo in contatto e che presto ci raggiungeranno a bordo. Ognuno porta la propria esperienza, chi ne ha di più la condivide con chi magari ne ha un po’ di meno, e così l’equipaggio cresce con un entusiasmo che ci fa sognare di nuove regate, costiere e lunghe, e di veleggiate sempre più ardite verso mete lontane. Tra un pezzo di pizza, un gin, un’issata di genny e un bicchiere di vino ci godiamo questi weekend a Fiumara, un posto che ci ha accolte e che ci piace ogni uscita di più. In questo anno difficile questo incontro ci ha dato una risorsa grande di energia e di bellezza. Che bello trovarsi! Buon vento!

Matilde

In un soffio è di nuovo estate, tra poco l’equipaggio di Titti compie un anno! (Giugno 2022)
Fra un giro di boa, un bagno di silicone e un’issata di Gin-naker tante cose prendono forma, così, con naturalezza. Man mano capiamo chi siamo insieme, cosa ci piace del nostro equipaggio, quello a cui teniamo.
Siamo una boccata d’aria, fresca e frizzantina. Più che la coppa in sé, cerchiamo le risate, l’adrenalina, il miglioramento continuo, la leggerezza e gli schizzi d’acqua (poi se arriva pure il bel risultato siamo anche più contente).
Ci fa bene la relazione che solo fra donne più facilmente si svincola (e ci svincola) dalle abitudini patriarcali e apre l’opportunità di risignificare limiti, desideri, errori, soddisfazioni, toni di voce e gesti.
Costruiamo insieme l’autonomia di ognuna. Vorremmo imparare ad essere tutte capaci, non solo nella manutenzione dell’imbarcazione fra viti, bozzelli, tubi, cavi e giranti, ma anche nei vari ruoli in navigazione e in regata: tutte devono imparare a prendere il comando o almeno, se vogliono, avere lo spazio per farlo.
La maggior parte delle donne arriva al mondo della vela perché ha incontrato un uomo con questa passione, pochissime delle sportive appassionate di deriva passano al cabinato e c’è “ansia da prestazione” o disagio che a volte frena le donne curiose e inesperte dall’avvicinarsi. Siamo quindi un approdo accogliente e motivante per altre donne, la possibilità di avvicinarsi, anche da zero, anche solo per pura curiosità.
E’ importante per noi, impegnarci affinché anche chi nei circuiti più comuni non potrebbe permetterselo trovi l’occasione di vivere il mondo della vela.
Il vento ci ha portato oggi fino a qua e chissà ancora dove ci porterà!

Susanna